Se siete interessati a capire meglio quali sono le caratteristiche fondamentali dei grafici finanziari, partiamo con tutta calma dai concetti fondamentali...
In sintesi, in un grafico finanziario le grandezze che troviamo rappresentate sono:
- Il prezzo del titolo, o più in generale dell'asset finanziario che è oggetto della nostra analisi;
- I volumi degli scambi.
Il prezzo è ovviamente l'elemento principe della nostra analisi che, in linea di principio, dovrebbe consentirci di prevedere l'evoluzione nel tempo per decidere se e come modificare la nostra posizione nei confronti dell'asset in questione (mediante acquisto o vendita dello stesso).
Il volume degli scambi è un altro indicatore fondamentale, in quanto fornisce informazioni sulla "forza" del trend (al rialzo oppure al ribasso). Così ad esempio in un trend rialzista la presenza di forti volumi di scambio può essere indicativa di una tendenza "robusta", mentre una riduzione degli stessi può far ipotizzare una prossima inversione di tendenza. Se il volume degli scambi è in genere esposto con un istogramma ai piedi del grafico, il prezzo può avere invece diverse modalità di rappresentazione. In un grafico finanziario, come norma generale, il prezzo è rappresentato sull'asse verticale (asse delle ordinate o delle "y") mentre sull'asse orizzontale (delle ascisse, o delle "x") troviamo il tempo, che può essere espresso in periodi lunghi, come settimane o mesi, oppure più brevi, da giorni ad ore, fino addirittura a minuti: dipende dal tipo di analisi che stiamo facendo e se ci interessa valutare la tendenza nel breve o nel lungo termine. Il prezzo può essere espresso in maniera diversa, a seconda del tipo di grafico finanziario che stiamo utilizzando. Le tipologie più comuni sono tre:
- Grafico lineare ("line chart");
- Grafico a barre ("bar chart");
- Grafico a candele ("candlestick").
Anche se le informazioni che rappresentano questi tre tipi di grafico sono simili, esistono delle differenze che andremo di seguito a descrivere in dettaglio.